Bonus giovani: agevolazioni per le assunzioni dal 1° settembre
Dal 1° settembre sono attivi i nuovi incentivi alle assunzioni giovanili inserite nel Decreto Coesione: si tratta di una misura di decontribuzione per le imprese che assumono personale under 35 (cd “bonus giovani”) in tutta Italia, ma con massimale più elevato nel Mezzogiorno, e di un’analoga agevolazione dedicata alle nuove imprese avviate da giovani under 35 disoccupati.
Il Bonus Giovani
La norma in esame è il decreto 60/2024 che, all’art. 22, ai datori di lavoro privati che dal 1°settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025 assumono personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o effettuano la trasformazione del contratto di lavoro subordinato da tempo determinato a tempo indeterminato è riconosciuto, per un periodo massimo di 24 mesi, l'esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), nel limite massimo di importo pari a 500 euro su base mensile per ciascun lavoratore.
Tale limite massimo viene aumentato a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori in una sede o unità produttiva ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Beneficiari
L’agevolazione spetta ai soggetti che alla data dell'assunzione incentivata, non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età e non sono stati mai occupati a tempo indeterminato.
L'esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e ai rapporti di apprendistato mentre spetta nei casi di precedente assunzione con contratto di lavoro di apprendistato non proseguito come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
L’agevolazione spetta anche ai soggetti che alla data dell'assunzione incentivata sono stati occupati a tempo indeterminato alle dipendenze di un diverso datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell'esonero previsto dalla norma in esame.
Per poter beneficiare della decontribuzione i datori di lavoro, nei sei mesi precedenti l'assunzione, non devono aver proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi nella medesima unità produttiva.
Cumulabilità
Il bonus giovani è compatibile con la maxi-deduzione del 120% sulle nuove assunzioni introdotta dall’articolo 4 del d.lgs. di riforma fiscale 216/2023.
Tale norma prevede che il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sostenuto dai soggetti che hanno esercitato l'attività nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno trecentosessantacinque giorni, è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento del costo riferibile all'incremento occupazionale.
Gli incrementi occupazionali rilevano a condizione che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine del periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 è superiore al numero dei dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato del periodo d'imposta precedente.
L'incremento occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni occupazionali verificatesi in società controllate o collegate o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto.
Decontribuzione Sud
Oltre agli incentivi già esaminati, si vuole porre l'attenzione anche alla misura "Decontribuzione Sud”.
Si tratta della misura, in scadenza a fine giugno, con cui si incentivano, attraverso un esonero contributivo, i rapporti di lavoro dipendenti per le aziende con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e che la Commissione Europea ha prorogato al 31 dicembre 2024.
La proroga di sei mesi si applica solo per le assunzioni effettuate entro il 30 giugno 2024.
Tale incentivo prevede uno sgravio del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, per le aziende del Sud e punta a contenere gli effetti dell’epidemia Covid-19 sull’occupazione e a tutelare i livelli occupazionali in aree con gravi situazioni di disagio socioeconomico.
Questo esonero non prevede un massimale nell’importo per singolo lavoratore/lavoratrice e l’ultima proroga aveva previsto una riduzione dei contributi con una scala decrescente fino al 2029:
- dal 2022 e fino al 31 dicembre 2025 l’esonero è pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
- per gli anni 2026 e 2027 l’esonero sarebbe sceso al 20%;
- per gli anni 2028 e 2029 lo sgravio sarebbe stato fissato al 10%.