OIC - proposti nuovi emendamenti ai principi contabili nazionali
Con comunicato stampa del 25 settembre 2023, il Consiglio di Amministrazione dell'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha approvato l'avvio della consultazione pubblica su alcune modifiche ai principi contabili nazionali a seguito di richieste di chiarimenti venute nell'ultimo anno dagli stakeholder.
Premessa
Si premette che l’OIC è una fondazione di diritto privato avente piena autonomia statutaria, ed è stato riconosciuto dalla legge (D.L. n. 91/2014 convertito in legge n. 116/2014) come l’“istituto nazionale per i principi contabili”.
L’OIC ha le seguenti funzioni:
a) emana i principi contabili nazionali, ispirati alla migliore prassi operativa, per la redazione dei bilanci secondo le disposizioni del codice civile;
b) fornisce supporto all’attività del Parlamento e degli Organi Governativi in materia di normativa contabile ed esprime pareri, quando ciò è previsto da specifiche disposizioni di legge o dietro richiesta di altre istituzioni pubbliche;
c) partecipa al processo di elaborazione di principi e standard in materia di informativa contabile e sostenibilità a livello europeo ed internazionale, intrattenendo rapporti con l’International Financial Reporting Standards Foundation (IFRS Foundation), con l’European
Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e con gli organismi di altri Paesi preposti alle medesime attività.
L’OIC persegue finalità di interesse pubblico, agisce in modo indipendente e adegua il proprio statuto ai canoni di efficienza e di economicità e riferisce annualmente al MEF sull’attività svolta.
I principi contabili nazionali vengono approvati dal Consiglio di Amministrazione e sono sottoposti ad un rigoroso due process di consultazione.
La nuova consultazione pubblica
Ciò posto, nella sedura del 25 settembre 2023, il Consiglio di Amministrazione dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), ha approvato l’avvio della consultazione pubblica su alcune modifiche ai principi contabili nazionali a seguito di richieste di chiarimenti venute nell’ultimo anno dagli stakeholder.
I principali cambiamenti proposti intervengono:
- sull’OIC 16 e OIC 31 per introdurre una specifica disciplina contabile relativa agli obblighi
di smantellamento e ripristino. Il modello contabile unico che andrebbe applicato in queste circostanze è quello della contestuale iscrizione di un fondo smantellamento e ripristino in contropartita all’incremento del costo del cespite cui si riferisce;
- sull’OIC 25 per precisare che le disposizioni derivanti dal modello del Secondo Pilastro dell’OCSE non rilevano ai fini della fiscalità differita in quanto la sua applicazione risulterebbe estremamente difficile;
- sull’OIC 12, OIC 15, OIC 19 per chiarire che gli sconti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi mentre gli incassi anticipati di crediti sono contabilizzati come oneri finanziari.
Le bozze resterannoin consultazione pwe la durata di 45 giorni.
Nel corso della medesima riunione del 25 settembre u.s., l’OIC ha anche approvato la lettera di commento da inviare all’EFRAG, l’organismo contabile dell’Unione Europea, che sta prendendo parte alla Post Implementation Review dell’IFRS 9 avviata dallo IASB in tema di Expected Credit Loss.
La lettera, che esprime i main message emersi dagli incontri con gli stakeholder, sottolinea nel complesso il buon funzionamento delle nuove regole introdotte dalla IFRS 9 in tema di svalutazione sulle perdete attese su crediti. Ad ogni modo nel contesto italiano, dove i principi contabili internazionali si applicano anche al bilancio d’esercizio, resta prioritaria la problematica dell’applicazione del modello di impairment dell’IFRS 9 ai crediti intercompany.
Al riguardo l’OIC osserva che l’applicazione dell’Expected Credit Loss model può essere costoso per i redattori del bilancio e di limitata utilità per gli users del bilancio. Infatti, la controllante può modificare i termini di pagamento del credito o convertirlo in capitale.
Detti crediti, peraltro, possono essere subordinati al soddisfacimento degli altri creditori e sono quindi simili ad investimenti in capitale. Per tali ragioni l’OIC suggerisce di escludere i crediti infragruppo dall’applicazione del modello di impairment dell’IFRS 9, analogamente a quanto avviene nei principi contabili statunitensi.