Economia

Approvata la Legge di Stabilità 2014: tutte le novità in sintesi


Il Consiglio dei Ministri, riunito il 15 ottobre a Palazzo Chigi, ha approvato su proposta del ministro dell'Economia e delle Finanze due disegni di legge:  il primo contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014). Il secondo riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016.

Nello specifico, la Legge di Stabilità prevede:

  • Interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi:
    • 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l'Irpef) e per 1,2 miliardi alle imprese; 
    • 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi; 
    • 1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.
  • Risorse per 24,6 miliardi nel triennio di cui 8,6 nel solo 2014, articolati come di seguito:
    • 1,1 miliardi nel triennio da introiti connessi a operazioni volontarie dei contribuenti e dalla revisione della tassazione delle svalutazioni e delle perdite su crediti degli intermediari finanziari (2,7 miliardi nel 2014).
    • 1,4 miliardi nel triennio da interventi volti a limitare l’elusione fiscale (0,5 nel 2014).
    • 3,8 miliardi nel triennio da aumenti dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari e da un intervento selettivo sulle cosiddette spese fiscali (1,4 nel 2014).
    • 1,5 miliardi nel triennio dalla vendita di immobili (0,5 nel 2014)
    • 16,1 miliardi nel triennio dal taglio della spesa pubblica (escludendo gli effetti delle dismissioni immobiliari; 3,5 miliardi nel 2014). Questo importo comprende riduzioni di spesa per 0,6 miliardi nel 2015 e 1,2 miliardi nel 2016 che dovranno derivare dall’attività di revisione della spesa delle Amministrazioni centrali e delle Amministrazioni locali, effettuata sulla base del lavoro affidato al Commissario Straordinario recentemente nominato.
  • Riduzione del prelievo sui lavoratori e sulle imprese; è prevista una riforma della tassazione delle banche che consente di rafforzare la loro capacità di fornire credito a famiglie e imprese e la loro solidità patrimoniale.
  • Riduzione sin dal 2014 della pressione fiscale su cittadini e imprese: la pressione fiscale totale scende dal 44.3 al 43,8 nel 2015 e al 43,3 nel 2016.
  • Riduzione dell’incidenza della spesa pubblica primaria sul PIL (tolti i rimborsi di debiti commerciali) dal 46% del 2013 al 45,5% nel 2014. L’incidenza della spesa corrente scende dal 43,2% al 42,5%.
  • Contenimento nel 2014 della spesa primaria corrente diversa da quella per le prestazioni sociali  a un livello in termini nominali inferiore a quello del 2013.
  • Accrescimento nel 2014 delle spese in conto capitale (3,3 miliardi rispetto al quadro a legislazione vigente), sia a livello nazionale sia a livello locale. Si rovescia la tendenza alla riduzione in atto da vari anni.
  • Concentrazione delle risorse sui nuovi programmi di spesa che sostengono la competitività e le fasce deboli della popolazione. Si  estendono al 2014 i livelli attuali degli incentivi per risparmio energetico e ristrutturazioni, prevedendo poi una graduale riduzione di tali livelli.
  • Aumento, tra i sottosettori delle amministrazioni pubbliche, delle risorse a disposizione di quelle locali per circa 2,9 mld nel 2014, (rimangono invariate le disponibilità delle altre amministrazioni centrali e degli enti di previdenza).

La legge di stabilità per il 2014 in sintesi