IRAP Professionisti: Irrilevanti reddito alto e auto di lusso
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23113 dell'11 ottobre 2013, ha ribaltato il verdetto della Comissione Tributaria Regionale di Milano che aveva condannato al pagamento dell'IRAP un contribuente medico chirurgo in quanto questi aveva dichiarato un reddito elevato e possedeva un'auto di lusso: secondo la CTR infatti un reddito così elevato poteva essere giustificato soltanto dalla presenza di " una complessa attività autonoma, con utlizzo di grandi mezzi e di personale adeguato".
La Corte di Cassazione afferma invece che, "in tema di IRAP, presupposto per l'applicazione dell'imposta, è l'esercizio abituale di un'attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla produzione di servizi, che ricorre qualora il contribuente sia il responsabile dell'organizzazione ed impieghi beni strumentali, eccedenti per quantità o valore, il minimo generalmente ritenuto indispensabile per l'esercizio della professione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui."
I giudici di legittimità inoltre precisano che la Commissione Tributaria Regionala ha fatto non corretto uso di tale principio, in quanto "ha dedotto l'esistenza dell'autonoma organizzazione solo dall'entità del reddito conseguito (che di per sè non è indice di assoggettamento al tributo) e dall'auto utilizzata dal contribuente per giungere sul posto di lavoro, senza peraltro prendere nella giusta considerazione i dati risultanti dalla dichiarazione, ovvero che il contribuente abbia sostenuto spese per compensi a collaboratori solo euro 620 a fronte di un reddito di euro 116.000