Economia aziendale

I numeri del crowdfunding


I dati contenuti nel presente articolo sono tratti dal “7° Report italiano sul crowdinvesting” elaborato dagli “Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation” del Politecnico di Milano (il “Report”). Il suddetto report descrive un quadro articolato della filiera della raccolta di capitale destinato a investimenti attraverso il  crowdfunding. Si tratta di 90 piattaforme attive sul mercato nazionale e di una raccolta complessiva nel periodo compreso tra il 1° luglio 2021 ed il 30 giugno 2022 pari a circa euro 431 milioni.

In particolare rientrano nel campo di indagine dell’Osservatorio due diverse tipologie di portali:

  • portali per la raccolta online autorizzati dalla Consob, che collocano quote del capitale di rischio di PMI, minibond e quote di OICR che investono in PMI;
  • portali di social lending, che riguardano prestiti dai privati a persone fisiche o giuridiche, e che vengono distinti in portali ‘crowd’ e portali ‘non crowd’ (nel caso in cui non raccolgano risorse online da investitori retail).

Il periodo compreso tra il 1° luglio 2021 ed il 30 giugno 2022 è stato caratterizzato da una crescita significativa rispetto al corrispondente periodo precedente, con una raccolta complessiva di circa euro 431 milioni che equivalgono ad un incremento del 27,0%.

Più in dettaglio, la raccolta annuale per l’equity crowdfunding è stata pari ad euro 98 milioni per i progetti non immobiliari e pari ad euro 44 milioni per quelli immobiliari. I minibond collocati sui portali risultano in crescita e hanno fatto registrare una raccolta complessiva pari a circa euro 38 milioni. I portali di lending hanno contribuito con una raccolta pari a circa euro 66 milioni prestati a persone fisiche ed euro 103 milioni a imprese, oltre ad euro 82 milioni provenienti da portali specializzati nell’immobiliare.

Si riportano di seguito i dati più significativi che sono contenuti nel Report e relativi alle principali tipologie di crowdfunding con una particolare attenzione a quella dell’equity crowdfunding.

Focus sull’equity crowdfunding

Alla data del 30 giugno 2022 risultavano autorizzati dalla Consob 51 portali per la raccolta di capitali online. Nel periodo di riferimento del Report sono state concluse, per quanto riguarda il collocamento di minibond, 36 campagne su 3 portali mentre le nuove campagne di raccolta di capitale di rischio sono state 219 e hanno fatto riferimento a 215 imprese diverse (ci sono stati casi di round di raccolta ulteriori organizzati dalle stesse imprese) e il tasso di successo nei primi sei mesi del 2022 è stato di circa l’89%, mentre la media dell’intero campione dal 2014 è stata pari al 79% circa. Un altro dato interessante che si evince dal Rapporto riguarda il valore medio del target di raccolta che per i progetti non immobiliari è stato pari a € 204.762 e per quelli immobiliari è stato pari a € 1.078.633. Dal Report si ha, inoltre, la conferma della prassi di offrire titoli senza diritto di voto quando l’investimento è inferiore ad una certa soglia. Se guardiamo alla tipologia di emittente emerge che si tratta prevalentemente di startup innovative (56% dei casi, cui si somma il 16% delle PMI innovative). Se si guarda alla regione di appartenenza delle società emittenti emerge che esse hanno sede prevalentemente in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio mentre il settore di appartenenza è quello dell’informazione e della comunicazione. La mediana della valutazione pre-money è di circa euro 2 milioni. Le piattaforme che hanno realizzato la maggiore raccolta di capitale sono Mamacrowd, Crowdfundme e Walliance. Dal Report si evince, inoltre, che mediamente ogni campagna vede il sostegno di 96 investitori, con un importo medio investito pari a euro 3.913 per le persone fisiche e a euro 35.740 per le persone giuridiche; in particolare le persone fisiche risultano essere prevalentemente di sesso maschile con un’età media di circa 45 anni. Altro aspetto interessante riguarda la crescita delle aziende in termini di fatturato e di marginalità nel momento successivo alla raccolta: dal Report si evince che mentre alcune aziende sono capaci di crescere, altre non presentano sviluppi significativi; poche aziende diventano profittevoli nella fase immediatamente successiva alla raccolta e solo 15 riescono a fare meglio rispetto ai target che erano stati previsti nel primo anno del business plan.

Focus sul lending e sul real estate crowdfunding  

Alla data del 30 giugno 2022 risultavano attive 7 piattaforme destinate a finanziare persone fisiche, 12 per il finanziamento ad imprese e 20 specializzate nel real estate. Le piattaforme leader sono Soisy (finanziamento a persone fisiche), October (finanziamento ad imprese) e Rendimento Etico (settore del real estate). Con riferimento al real estate crowdfunding si osserva che le piattaforme sono 27, mentre al termine del corrispondente periodo precedente esse erano solo 18. I progetti che appartengono al real estate crowdfunding mirano alla riqualificazione o alla realizzazione ex novo e successiva cessione di proprietà immobiliari e, in questo ambito, il crowdfunding ha un ruolo fondamentale nella fase di finanziamento iniziale soprattutto in conseguenza della rapidità di raccolta e assenza di garanzie reali. I progetti finanziati nell’ultimo anno in questo comparto hanno mostrato un incremento del 38% rispetto al periodo precedente. 

Focus sul donation e reward crowdfunding

Il flusso di raccolta delle campagne di donation e di reward crowdfunding è cresciuto significativamente negli ultimi anni passando da 10,8 milioni di euro nel 2016 a 52,2 milioni di euro nel 2021 con 25 portali attivi. Le piattaforme che hanno raccolto più risorse cumulate nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2021 sono Forfunding (32,0 milioni di euro), Eppela (25,2 milioni di euro), Produzioni dal Basso (21,0 milioni di euro) e Rete Del Dono (18,5 milioni di euro). Le piattaforme che hanno raccolto più risorse cumulate nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2021 sono Forfunding (32,0 milioni di euro), Eppela (25,2 milioni di euro), Produzioni dal Basso (21,0 milioni di euro) e Rete Del Dono (18,5 milioni di euro).

Non solo le pmi e le start up

Nel Report elaborato dagli “Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation” del Politecnico di Milano si evidenzia che ricorrono al crowdfunding, come strumento complementare di finanziamento, prevalentemente le startup e le PMI. Nello stesso Report, tuttavia, si evidenziano casi per i quali anche le grandi imprese fanno ricorso a tale forma di finanziamento, prevalentemente con lo scopo di condividere le opportunità di rendimento con le comunità locali. Si tratta di progetti per impianti di generazione di energia nelle loro varie tipologie (fotovoltaico, eolico, idroelettrico).

Edison (gruppo EDF) ha, ad esempio, lanciato Edison Crowd, che è volto al finanziamento di progetti nell’ambito delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica; le opportunità offerte da Edison Crowd sono relative a campagne di lending crowdfunding su Crowdlender e i progetti finora finanziati sono 3: un impianto di teleriscaldamento a Barge (CN) e due impianti mini-idroelettrici a Palestro (PV) e a Quassolo (TO). 

Enel Green Power ha invece stipulato un accordo con la piattaforma Ener2Crowd, dando vita a “Scelta Rinnovabile”, un progetto nel cui ambito sono già stati finanziati 3 parchi solari per un importo di euro 500.000, ad Augusta (SR), Casei Gerola (PV) e Poggio Renatico (FE).

Il coinvolgimento dei residenti nei comuni interessati avviene riservando loro un accesso prioritario all’investimento, unitamente ad un premio in termini di rendimento addizionale rispetto agli altri investitori non residenti.