Decreto lavoro: le nuove regole dei contratti a termine
Il Decreto Lavoro (n.48/2023), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023 n. 103, prevede, all’articolo 24, importanti modifiche inerenti i contratti a termine e la loro durata.
Nel dettaglio, le modifiche riguardano l’articolo 19 del Decreto legislativo del 15 giugno 2015, n.81, in particolare il comma 1 lettere a), b) e b-bis); queste vengono modificate in modo tale che la durata dei contratti a termine, solitamente non superiore a 12 mesi, possa essere prorogata a 24 mesi nei seguenti casi:
- casi previsti dai contratti collettivi;
- per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti ed esplicitate nei contratti collettivi applicati in azienda e comunque entro il 30 aprile 2024;
- per la sostituzione di altri lavoratori.
Rimane invece invariata la disposizione al comma 1-bis per la quale:” In caso di stipulazione di un contratto di durata superiore a dodici mesi in assenza delle condizioni di cui al comma 1, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di superamento del termine di dodici mesi.”.
Infine, sempre all’articolo 19, dopo il comma 5 il Decreto Lavoro prevede l’aggiunta del comma 5-bis il quale dispone la NON applicazione delle modifiche riportate al comma 1 per le seguenti tipologie di contratti: stipulati dalle pubbliche amministrazioni, dalle università private (incluse le filiazioni di università straniere), dagli istituti e le società pubbliche per la ricerca e l’innovazione, da enti privati di ricerca e ai lavoratori che svolgono attività di insegnamento, di ricerca scientifica o tecnologica, di trasferimento di know-how, di supporto all'innovazione, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa, ai quali continuano ad applicarsi le disposizioni vigenti contenute nel decreto legge n.87/2018, convertito, con modificazioni, nella legge n.96/2018.