Fisco

Come cambia la giustizia tributaria. Approvata definitivamente alla Camera la riforma


Attuando gli obiettivi del PNRR, finalizzati a migliorare le qualità delle sentenze tributarie e la riduzione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, è stato approvato definitivamente il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari” presentato al Governo dai Ministri della giustizia e dell’Economia che prevede un cambiamento radicale nel contesto della giustizia tributaria.
Il nuovo ordinamento tributario prevede l’introduzione di istituti processuali tesi, non solo a ridurre il contenzioso esistente, ma anche ad incoraggiare l’uniformità dei giudizi in materie affini.

Il testo del provvedimento consta di otto articoli e modifica principalmente il decreto legislativo 545 del 1992.

Tra le principali novità introdotte dalla nuova disciplina processuale in campo tributario, si segnalano le seguenti.


Professionalizzazione dei magistrati tributari


I giudici tributari verranno selezionati per concorso (tre prove scritte ed una prova orale su 14 materie e lingua straniera) per 448 magistrati in primo grado e 128 in secondo grado e avranno incarichi a tempo pieno.

Al concorso potranno partecipare laureati in Giurisprudenza, laureati in Scienze dell’economia (classe LM-56) o in Scienze economico – aziendale (classe LM-77) o coloro che hanno i titoli degli ordinamenti previgenti a questi parificati.

I nuovi giudici tributari assunti per concorso dovranno effettuare un periodo di tirocinio di almeno sei mesi, mentre tutti (quindi non solo i nuovi, ma anche gli attuali giudici tributari) saranno soggetti all’obbligo della formazione continua gestita dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.

A livello economico, i magistrati tributari saranno trattati come i magistrati ordinari civili e penali, anche ai fini pensionistici.

Fino al compimento del percorso di reclutamento dei giudici professionali, continueranno ad operare i giudici onorari (togati e non) presenti nelle Commissioni tributarie, che rimarranno in servizio, fino ad esaurimento, fino al compimento dei 70 anni di età, limite di pensionamento esteso a tutti i giudici tributari, con allineamento alle altre magistrature. Nei primi tre anni di concorso è prevista una riserva di posti in favore dei giudici onorari tributari, iscritti nel ruolo speciale del 2011 alla data dell’01 Gennaio 2022.


La definitiva professionalizzazione della magistratura tributaria comporta anche un rafforzamento dell’organo di autogoverno dei giudici tributari, presso il quale nasce l’Ufficio ispettivo e l’Ufficio del massimario nazionale; vengono altresì rafforzate le strutture centrali e territoriali del MEF, che cureranno la gestione amministrativa delle nuove Corti tributarie.


Finisce l’era delle Commissioni tributarie


Cambia anche la definizione delle commissioni. Non si parlerà più di “commissione tributaria”, nelle diverse articolazioni provinciali e regionali attuali, ma di “Corte di giustizia tributaria di primo grado e Corte di giustizia tributaria di secondo grado”.


Le modifiche al processo tributario


In ambito processuale, le controversie di modico valore (fino a 3.000 euro, al netto di sanzioni ed interessi) vengono demandate ad un giudice monocratico e saranno appellabili; in grado d’appello le questioni saranno sempre trattate da un giudice collegiale; viene data una forte spinta alla conciliazione giudiziale e ammessa, finalmente anche in ambito tributario, la testimonianza scritta, secondo le modalità prescritte dall’art. 257 – bis del Codice di Procedura Civile.


Nel caso in cui una delle parti non accettasse, immotivatamente, la proposta conciliativa avanzata dal giudice, tale parte dovrà sostenere le spese del giudizio con una maggiorazione del 50%, nel caso in cui le sue pretese non vengano riconosciute o riconosciute in parte.


Risulta, inoltre, potenziato il giudizio di legittimità con la creazione in Cassazione di una sezione civile dedicata unicamente alla trattazione delle controversie tributarie.

Udienze a distanza

Con decorrenza 1° settembre 2023, le parti potranno partecipare al processo tributario da remoto. Si prevede espressamente che si svolgeranno esclusivamente a distanza, le udienze pubbliche tenute dalla Corte di giustizia in composizione monocratica, l'udienza di sospensione dell'esecuzione del provvedimento oggetto di impugnazione, nonchè quella di trattazione dell'istanza di sospensione in appello.

Resta comunque salva la possibilità per le parti di chiedere la partecipazione all'udienza del difensore e dei giudici presso la sede fisica della Corte di giustizia tributaria competente, qualora ricorrano comprovati motivi.