Economia aziendale

La fintech Moneyfarm raccoglie 53 milioni di euro e sigla una partnership commerciale con M&G per la crescita nel mercato UK


Il 28 gennaio 2022 l’AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) ha riportato nel proprio sito internet1 la notizia che la fintech Moneyfarm ha completato un round di finanziamento da circa 53 milioni di euro. La società, fondata nel 2012, è stata la prima a lanciare sul mercato Italiano una proposta di Consulenza Finanziaria Digitale.

Moneyfarm ha chiuso il 2021 con masse in gestione in crescita del +72%, maggiori flussi netti positivi (+128%) e con un incremento del 73% dei nuovi clienti (oggi oltre 80mila) rispetto al 2020.

Fin'ora complessivamente la raccolta di capitali di Moneyfarm sale, dal momento della sua costituzione, a oltre 166 milioni di euro. Il nuovo aumento di capitale è stato sottoscritto da M&G e da Poste Italiane, azionista di minoranza dal 2019 e sarà utilizzato per supportare lo sviluppo dell'azienda attraverso la crescita della base clienti retail e l’ampliamento dell’offerta con nuove soluzioni di investimento per il b2b2c attraverso partnership strategiche.

L’operazione di collocamento sarà portata a termine entro il primo trimestre del 2022 e vedrà M&G acquisire una partecipazione di minoranza in Moneyfarm e Poste incrementare il suo investimento per non diluire la quota già detenuta.

 

Contestualmente al round di finanziamento, M&G e Moneyfarm hanno siglato una partnership commerciale per il lancio, nel mercato britannico, di una nuova soluzione di investimento digitale a marchio M&G Wealth.

 

L’approccio al business plan deve essere quello tipico del risk management attraverso la valutazione dei rischi e del loro impatto

In tale ambito la formulazione di una partnership commerciale per il lancio su mercati esteri di soluzioni innovative di investimento digitale comporta inevitabilmente la necessità di rivedere ed aggiornare le grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie già contenute nel business plan in vigore. Si tratta, in altri termini, di aggiornare il business plan e di monitorarne l’avanzamento

In particolare, si ricorda quanto sia importante fornire nel business plan non solo la simulazione dello “scenario base”, ma anche quella di almeno uno scenario negativo completo delle azioni di mitigazione: si deve quindi disporre di un modello che permetta di simulare gli effetti del cambiamento delle variabili rilevanti e gli effetti delle azioni alternative del management, concentrandosi sugli impatti e fornendo una stima della probabilità. L’approccio deve essere quello del risk management, dove si valutano i rischi possibili e il loro impatto prima che la loro probabilità.