Fisco

E' possibile applicare l'IVA al 4% per le banche online in abbonamento


I servizi in abbonamento a banche dati elettroniche, per beneficiare dell’aliquota IVA ridotta del 4%, devono consentire all’abbonato di acquisire il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni aventi le caratteristiche di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, muniti di codice ISBN o ISSN.

 

A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 850 del 22 dicembre 2021, presentata da una società che offre servizi in abbonamento a banche dati elettroniche, il cui accesso avviene per via telematica e il cui acquisto prevede la corresponsione da parte del cliente di un corrispettivo unico forfettario.

I servizi in abbonamento possono essere suddivisi in tre categorie, a seconda che riguardino:

  • l’accesso al sito web dell’istante, che consiste in un un’unica piattaforma all’interno della quale vi sono diverse sezioni distinte per aree tematiche, quali ad esempio: contabilità, tributi, appalti pubblici, ecc.;
  • l’accesso a singoli siti web tematici attraverso i quali gli utenti possono consultare principalmente la rassegna stampa quotidiana, newsletter periodiche, articoli di approfondimento periodici, e-book, nonché una banca dati normativa composta da leggi, prassi e giurisprudenza;
  • l’accesso ad altro sito web dell’istante contenente un archivio digitale completo, suddiviso per aree tematiche, che mette a disposizione dell’utente, in un unico “pacchetto”, tutti i contenuti di informazione giuridica per la Pubblica amministrazione di cui ai precedenti punti.

L’Istante ha fatto presente che, in relazione ai servizi di cui sopra, fino ad oggi, non erano stati ancora richiesti i codici identificativi internazionali ISBN e ISSN, con la conseguenza che i diritti conferiti all’abbonato per l’accesso alle suddette piattaforme elettroniche e la fruizione dei loro contenuti venivano fatturati dalla società con applicazione dell’aliquota IVA ordinaria.

A seguito della richiesta e dell’ottenimento dei suddetti codici, l’istante procederà altresì all’adeguamento degli abbonamenti già sottoscritti con i propri clienti al fine di tenere conto di tale nuova condizione, cosicché sarebbe intenzione della società applicare alla fornitura delle suddette banche dati on line in abbonamento l’aliquota IVA ridotta del 4% di cui al n. 18) della Tabella A, Parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972, prevista per la commercializzazione di “giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri, periodici, anche in scrittura braille e su supporti audio-magnetici per non vedenti e ipovedenti, ad esclusione dei giornali e periodici pornografici e dei cataloghi diversi da quelli di informazione libraria, edizioni musicali a stampa e carte geografiche, compresi i globi stampati; carta occorrente per la stampa degli stessi e degli atti e pubblicazioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; materiale tipografico e simile attinente alle campagne elettorali se commissionato dai candidati o dalle liste degli stessi o dai partiti o dai movimenti di opinione politica”.

Nell’esaminare la possibilità di applicare la predetta aliquota agevolata alle banche dati on line in abbonamento, l’Agenzia delle Entrate ha osservato che l’art. 1, comma 667, della L. n. 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), così come modificato dall’art. 1, comma 637, della L. n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), stabilisce che, ai fini dell’applicazione del citato n. 18) della Tabella A, Parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972, sono da considerare giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN o ISSN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica.

Con la risoluzione n. 120/E/2017 è stato precisato che l’aliquota IVA del 4% è applicabile al contratto di abbonamento a una banca dati on line quando la ragione economica della conclusione del contratto di abbonamento è quella di consentire all’abbonato di acquisire il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni aventi le caratteristiche di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, muniti di codice ISBN o ISSN.

Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate ha osservato che molti dei prodotti elencati negli abbonamenti oggetto di interpello non sembrano possedere le caratteristiche richieste ai fini dell’applicazione della previsione agevolativa in argomento, ossia consentire all’abbonato di acquisire il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni aventi le caratteristiche di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, muniti di codice ISBN o ISSN.

Di conseguenza, considerando che esula dalle finalità proprie dell’istituto dell’interpello l’attività di individuare, prodotto per prodotto, se risulta applicabile o meno l’aliquota ridotta, tale individuazione dovrà essere effettuata, a cura dell’istante, considerate le caratteristiche oggettive dei variegati prodotti offerti nell’ambito degli abbonamenti, alla luce dei principi delineati dalla prassi amministrativa, nel presupposto, naturalmente, che sia previsto un corrispettivo specifico per il relativo prodotto, distinto dal prezzo complessivo dell’abbonamento.