Cultura e Società

La nuova svolta dell’economia italiana grazie al sistema filiera


In data 17 agosto Unioncamere ha pubblicato il comunicato stampa che presenta l’analisi condotta dal Centro Studi Tagliacarne. 

Dallo studio realizzato su 17 filiere, individuate dal Ministero dello Sviluppo Economico si evince che le imprese coinvolte nel sistema delle filiere sono più innovative, più aperte ai mercati stranieri e più ottimiste sul futuro di quelle che lavorano in maniera isolata. Lo dimostra il 41% di queste imprese che hanno previsto di recuperare i livelli produttivi pre-COVID già entro quest'anno, contro il 36% delle altre aziende. 

La realtà interconnessa lungo la catena del valore di un bene o di un servizio della filiera consente alle imprese di collaborare creando così un ambiente competitivo soprattutto se affiancato parallelamente dalla doppia transizione, digitale ed ambientale.

La classifica delle filiere per imprese attive, numero addetti e fatturato 

Sono sotto i riflettori le filiere delle Costruzioni e dell’Agrobusiness che rappresentano quasi il 60% delle imprese attive (rispettivamente il 29,1% e il 28,8%). Ma il loro peso percentuale scende intorno al 30% se si considerano 

  • i dati occupazionali (costruzioni: 18,8%; agrobusiness: 12,6%);
  • i dati di fatturato (agrobusiness: 17,4%; costruzioni: 11,8%). 

Le imprese che si distinguono per numero di addetti sono: 

  • la sanità 9,8%;
  • il turismo-beni culturali 8,7%;
  • sistema moda 8,3%. 

Le filiere che spiccano per fatturato sono: 

  • energia 11,2%;
  • mezzi di trasporto 9,8%;
  • sistema moda 7,0%.
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Di seguito la tabella esplicativa elaborata da Centro Studi Tagliacarne: 

Regioni con il massimo numero di filiere sul territorio e con il massimo dimincidenza sull’economia

Tra le filiere che svettano la classifica italiana di imprese che operano in filiera vi sono:

  • Lombardia con oltre 580mila imprese attive (15% del totale nazionale);
  • Campania (9,4%);
  • Lazio (9,2%). 


Se si esamina l’incidenza delle filiere sul tessuto produttivo di ciascuna regione la classifica cambia: 

  • Bolzano (con l’83,8% delle imprese in filiera sul totale locale);
  • Basilicata (81,1%);
  • Molise (80,8%).

 

L’impatto della transizione digitale sulle filiere

Dal presente rapporto si evidenzia come le imprese che operano all’interno delle filiere mostrano una maggiore propensione verso l’innovazione rispetto alle altre non operanti in filiera, puntando soprattutto sull’innovazione di prodotto (il 46% contro il 25%) e di processo (il 39% contro il 24%). 

L’effetto filiera dimostra che ha avuto un positivo impatto anche sulle imprese che hanno adottato tecnologie 4.0: si è registrata una percentuale pari al 74% contro il 67% di quelle non filiera.