Diritto

UE: Recovery Fund, istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza


In data 18 febbraio 2021, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE il Regolamento (UE) n. 241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che istituisce il ”dispositivo per la ripresa e la resilienza” (Recovery Fund and Resilience Facility). 

Il regolamento stabilisce gli obiettivi del dispositivo, il suo finanziamento nonché le forme di finanziamento dell'Unione erogabili nel suo ambito e le regole di erogazione di tale finanziamento. 

Dal punto di vista operativo, per accedere ai fondi gli Stati membri devono presentare un “Piano nazionale per la ripresa e la resilienza” (PNRR)

Tale piano dovrà essere presentato ufficialmente entro il 30 aprile 2021 e potrà essere trasmesso in unico documento integrato unitamente al proprio programma nazionale di riforma.

Nello specifico, il PNRR dovrà contenere spiegare e chiarire alcuni dei punti fondamentali, quali:

  • Misure contenute nel piano
  • Traguardi e obiettivi previsti
  • Progetti di investimento
  • Stima dei costi totali delle riforme e degli investimenti oggetto del piano
  • Sistema utilizzato per individuare e correggere la corruzione, la frode nonché i conflitti di interesse nell’utilizzo dei fondi.
  • Coerenza tra misure del piano e rispetto dei sei pilastri caratterizzanti il Recovery Fund.

Con riferimento all’ultimo punto, l'ambito di applicazione del dispositivo fa riferimento alle aree di intervento di pertinenza europea strutturate in sei pilastri, che sono:

  1. transizione verde;
  2. trasformazione digitale;
  3. crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che comprenda coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione, e un mercato interno ben funzionante con PMI forti;
  4. coesione sociale e territoriale;
  5. salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, al fine, fra l’altro, di rafforzare la capacità di risposta alle crisi e la preparazione alle crisi; e
  6. politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, come l’istruzione e le competenze. 

Il piano presentato dagli Stati membri, sarà poi valutato dalla Commissione entro due mesi. La valutazione, dipenderà da quanto le misure descritte nel piano siano in linea con gli obiettivi e l’esito positivo potrebbe dipendere specialmente dall’effettivo contributo alla transizione verde e alla trasformazione digitale