Economia

Osservatorio sulle partite IVA: i dati per l’anno 2019


In data 12 febbraio 2020 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato la pubblicazione dell’“Osservatorio sulle partite IVA- sintesi dei dati delle aperture nell’anno 2019”, sottolineando che nel corso dell’anno in questione sono state aperte circa 545.700 nuove partite Iva un aumento piuttosto consistente rispetto al 2018 (+6,4%).

Rispetto al 2018 tale aumento è trainato dalle persone fisiche (+10,5%), grazie anche all’effetto delle adesioni al regime forfetario, per il quale dal 2019 il limite dei ricavi è stato esteso a 65.000 euro.

Nell’anno 263.043 soggetti hanno aderito al regime, con un aumento del 34,5% in confronto al 2018; tali adesioni rappresentano il 48,2% del totale delle nuove aperture di partita Iva.

La distribuzione per natura giuridica mostra che l’apertura delle partite IVA avviene:

  • il 72,9% da persone fisiche, 
  • il 21,4% da società di capitali, 
  • il 3,6% da società di persone, 
  • l’1,8% da soggetti non residenti, 
  • lo 0,3% da altre forme giuridiche. 

In merito alla ripartizione territoriale, si è registrato che le nuove aperture si sono localizzate:

  • il 44% al Nord, 
  • il 22% al Centro,
  • il 33,7% al Sud e Isole.

In particolar modo, confrontando con l’anno 2018, si evidenzia che tutte le Regioni mostrano un aumento di avviamenti: 

  • i maggiori si sono registrati:
    • in provincia di Bolzano (+11,9%), 
    • in Lombardia (+11,6%) 
    • in Piemonte (+11%); 
  • i più contenuti:
    • in Friuli V.G. (+0,5%), 
    • in Campania (+1,4%) 
    • in Sardegna (+2%).

La classificazione di aperture di partite IVA per settore produttivo evidenzia che: 

  • il commercio (il 19,7% del totale);
  • le attività professionali (17,1%);
  • l’agricoltura (9,6%). 

Per quanto riguarda le persone fisiche, 

  • la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile: il 62,6% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile.
  • l’avvio di nuove partite IVA da giovani:
    • fino a 35 anni è al 44,8%; 
    • nella classe 36-50 anni il 32,5%. 
  • la distribuzione delle nuove aperture sulla base del Paese di nascita evidenzia che il 17,4% degli avvianti è nato all’estero.