Start up innovative e fondi pubblici di garanzia: è online il rapporto del MiSE
700 milioni di euro, questa la cifra complessiva che sotto forma di prestiti bancari è stata concessa a quasi 1934 start up innovative grazie al Fondo di Garanzia per le PMI (FGPMI) in 4 anni e mezzo.
Il MiSE ha infatti pubblicato l’ultimo rapporto trimestrale che offre i dati più attuali di questa forma di finanziamento concesso in favore di giovani imprese che operano nel settore dell’innovazione. Nel primo trimestre del 2018, le operazioni approvate dal Fondo di Garanzia in favore delle startup innovative sono state ben 444, di cui 177 hanno ottenuto già prestiti per un ammontare di circa 35 milioni di euro. Tale cifra è destinata ad aumentare nei prossimi mesi.
FGPMI. Di cosa si tratta?
Da settembre 2013, grazie a quanto disposto dal DL 179/2012 (cd. Decreto Crescita 2.0) convertito con modificazioni nella legge n. 221/2012, le startup innovative possono richiedere un finanziamento bancario gratuitamente grazie al Fondo di Garanzia per PMI, un fondo governativo che agevola l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari, secondo una procedura semplificata che non prevede un estimo del merito creditizio oltre quello già svolto dall’istituto di credito e che riconosce priorità alle richieste di garanzia riguardanti queste tipologie d’impresa nell’istruttoria e nella presentazione al Comitato di gestione. La garanzia può arrivare fino a 2,5 milioni di euro per impresa e coprire fino all’80% di ciascun prestito concesso. A gestire il fondo è l’ente Medio Credito Centrale. Ammesse alla procedura semplificata sono solo le operazioni finanziarie che, relativamente all’importo del prestito rispetto al fatturato, ai trend del fatturato e alla presenza di perdite rientrano in una serie di requisiti, non sono assistite da garanzie reali o fideiussioni bancarie o assicurative e si tratta di imprese che rientrano nella “Fascia 1” di valutazione, sulla base dei modelli di scoring messi a punto dal Fondo di Garanzia riportati nella parte VI delle Disposizioni Operative. Il decreto qui ad oggetto, in relazione alle operazioni finanziarie riferite a PMI innovative, riconosce la possibilità di accesso al Fondo tramite la procedura “semplificata” anche se la PMI innovativa rientra nella “Fascia 2” di valutazione, pur restando salvi gli altri requisiti previsti dalle Disposizioni Operative.
Nella sostanza, si tratta di una garanzia concessa dallo Stato a titolo gratuito in favore di imprese e professionisti che non disponendo di garanzie proprie, hanno difficoltà di accesso al credito bancario. Il Fondo però non interviene direttamente nel rapporto tra impresa e istituto di credito. Sulla parte coperta dalla garanzia del dal Fondo non possono essere acquisite garanzie reali, assicurative o bancarie.
Chi sono i soggetti ammessi alla garanzia del Fondo?
Sono ammesse le micro, piccole e medie imprese iscritte al Registro delle Imprese (le imprese innovative devono essere iscritte nell’apposita sezione) e i professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti ad associazioni professionali iscritte all’apposito elenco del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’impresa e il professionista sono valutati come soggetti sani con riferimento ad alcuni standard di valutazione che si basano sui dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi, quindi deve trattarsi di soggetti in grado di rimborsare il finanziamento garantito. Le nuove imprese sono invece valutate sulla base di piani Previsionali (questo non si applica alle startup innovative).
La domanda per accedere alla garanzia del fondo viene presentata da uno dei possibili soggetti richiedenti: banche, intermediari finanziari vigilati, SFIS, SGR e altri gestori di cui all’articolo 1, comma 1, lettera q-bis, del TUF, operatori di microcredito e imprese di assicurazione per le domande di Garanzia Diretta, confidi e altri fondi di garanzia accreditati per le domande di Controgaranzia. L’impresa, infatti, non può presentare direttamente la domanda, ma formula solo previamente la richiesta di agevolazione. Quindi l’impresa si rivolge all’istituto di credito per richiedere il finanziamento e, al contempo, richiede che sul finanziamento sia acquisita la garanzia diretta. La banca stessa si occuperà della domanda. Diversamente, ci si può rivolgere a Confidi che gestirà tutta la pratica per conto dell’impresa. Tutte le banche sono abilitate a presentare le domande, mentre occorre rivolgersi ad un Confidi accreditato.
La procedura di valutazione per essere ammessi è abbastanza celere, l’impresa viene informata via email sull’esito della procedura. Per maggiori informazioni sui criteri e le modalità di accesso al Fondo, si può accedere al sito web: www.fondidigaranzia.it