Fisco

Accertamento: l'integrativa rileva anche se presentata oltre i termini


Accertamento: il caso di specie

Il caso di specie riguarda una società che si è vista notificare una cartella esattoriale per omesso o carente versamento di imposte. La società afferma però di aver presentato dichiarazione integrativa, seppur tardiva, per rimediare agli errori oggetto della cartella esattoriale.
La società ha proposto ricorso in Cassazione contro la sentenza della CTR che ha confermato le pretese della cartella, asserendo che non è corretto considerare tardiva la dichiarazione integrativa poiché:
"per l'anno di imposta 2000 e per l'anno di presentazione della relativa dichiarazione (2001) – ai quali si riferisce la controversia – la normativa non prevede alcun limite temporale per la correzione di errori od omissioni della dichiarazione. L'introduzione di un termine risale infatti all'art. 2 , comma 3, lett c) e d) dpr 435 del 2001, entrato in vigore dal 1.1.2002 e non applicabile, quindi, al caso di specie."

Accertamento: la sentenza della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2220 del 30 gennaio 2018, cassa la sentenza impugnata rinviandola alla CTR, affermando che la dichiarazione è un atto di scienza e dunque emendabile sempre e quindi "il contribuente può fare valere eventuali vizi commessi nella redazione della stessa, che attengono al merito della pretesa tributaria, anche in sede contenziosa indipendentemente dal rispetto dei termini per la presentazione delle emenda",
In sostanza la giurisprudenza afferma che il contribuente in sede di contenzioso può sempre opporsi alle maggiori pretese tributarie allegando errori commessi in dichiarazione, che siano di fatto o di diritto, che incidano sull'obbligazione tributaria.