Istat: Esportazioni in crescita a marzo verso i Paesi extra Ue
Segno positivo per il commercio estero con i Paesi extra Unione europea: il dato congiunturale di marzo diffuso dall'Istat, conferma la tendenza dell'anno, che porta l'export verso i Paesi più lontani a diventare un importante elemento di vitalità del commercio nostrano in un momento di grave crisi generale del settore.
FLUSSI COMMERCIALI CON I PAESI EXTRA UE
Marzo 2012-marzo 2013, dati grezzi,
variazioni percentuali tendenziali e valori in milioni di euro
A marzo 2013, rispetto al mese precedente, le esportazioni verso i paesi extra-Ue crescono del 2,0% (-1,3% rispetto a marzo 2012), mentre le importazioni registrano una diminuzione del 2,4% (-15% rispetto a marzo 2012). Secondo la rilevazione, a marzo 2013, il surplus commerciale con i paesi extra Ue e' pari a +2,6 miliardi di euro, a fronte dell'avanzo di 491 milioni dello stesso mese del 2012.
In merito all'aumento di marzo rispetto a febbraio, l'Istat rileva che la crescita congiunturale dell'export e' diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad esclusione dell'energia (-16,5%). Dal lato dell'import la flessione interessa tutti i principali comparti, a eccezione dei beni di consumo (+4,0%). La riduzione e' particolarmente marcata per l'energia (-7,7%).
I mercati più dinamici all'export sono: Giappone (+32,4%), Mercosur (+9,5%), Russia (+9,3%) e OPEC (+9,1%). Turchia (-11,9%), Svizzera (-4,8%), Stati Uniti (-2,8%) e Cina (-1,8%) presentano invece una diminuzione più marcata della media. La diminuzione delle importazioni e' particolarmente sostenuta da Giappone (-32,6%), Stati Uniti (-28,6%), OPEC (-28,1%) e EDA (-27,8%). In forte aumento, invece, gli acquisti dalla Russia (+13,0%).
Le importazioni registrano una marcata e diffusa flessione tendenziale (-15,0%), con cali particolarmente rilevanti per l'energia (-26,4%) e i beni strumentali (-18,3%). Risultano in controtendenza soltanto gli acquisti di beni di consumo non durevoli (+1,3%).
Nel primo trimestre 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue e' pari a +1,1 miliardi.