La crisi finanziaria di Cipro e le misure di sostegno dell'UE
Il 25 marzo 2013 l'Eurogruppo (costituito dai ministri dell'economia e delle finanze dei Paesi dell'area euro) ha raggiunto un accordo con il Governo cipriota relativo alla concessione di un prestito pari a 10 miliardi di euro da parte del Meccanismo europeo di Stabilità (MES) (secondo notizie di stampa, quota parte - 1/10 - del prestito sarebbe a carico del FMI), subordinato alla realizzazione di un programma di aggiustamento macroeconomico. Il programma contempla una serie di riforme del settore finanziario e fiscale,nonché riforme strutturali per sostenere la competitività e la crescita, oltre che la sostenibilità del debito pubblico.
Presupposti e condizioni per il sostegno del MES
In base all’articolo 12 del trattato istitutivo del MES, entrato in vigore in data 8 ottobre 2012, l’assistenza finanziaria del meccanismo può essere concessa:
- ove indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euronel suo complesso e dei suoi Stati membri
- sulla base di condizioni rigorose commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto.
La concessione è subordinata alla stipula di un protocollo d’intesa che precisi lecondizioni contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria.
La Commissione europea firma il protocollo d’intesa in nome e per conto del MES, previa approvazione del consiglio dei governatori, e monitora di concerto con la BCE e, laddove possibile, insieme al FMI il rispetto delle condizioni cui è subordinato il dispositivo di assistenza finanziaria.
L’erogazione del prestito è stata richiesta dal governo cipriota sia in ragione delle criticità del quadro macroeconomico e di finanza pubblica sia, soprattutto, della difficile situazione del settore bancario del Paese, che rappresenta circa sette volte il PIL dell’isola. In particolare, si è delineato negli scorsi mesi un elevato rischio di insolvenza per alcune delle maggiori banche del Paese, e in particolare la Laiki Bank.
In attesa dell’approvazione del sostegno del MES, la Banca centrale europea ha autorizzato la Banca di Cipro ad assicurare fornitura di liquidità (emergency liquidity assistance, ELA).
L’ELA – che richiede l'autorizzazione della BCE a maggioranza di due terzi – è uno strumento per fornire liquidità a banche che comunque siano giudicate solventi.
L’Eurogruppo aveva già raggiunto un precedente accordo con il Governo cipriota il 16 marzo 2013, che era tuttavia venuto meno in seguito alla decisione del Parlamento cipriota, il 19 marzo, di non adottare le misure contemplate dal medesimo accordo in relazione al prelievo sui depositi bancari.
I contenuti dell'accordo del 25 marzo
Nella dichiarazione del 25 marzo l'Eurogruppo si compiace con le autorità cipriote per:
- l’elaborazione di un piano di ristrutturazione del settore finanziario, che dovrebbe consentire il ripristino della redditività del medesimo settore, nonché un adeguato ridimensionamento del sistema bancario nazionale, che dovrebbe raggiungere nel 2018 le dimensioni, rispetto al PIL, della media UE:
- la garanzia di tutti i depositi bancari inferiori a 100mila euro. L’accordo, come confermato da notizie di stampa, non esclude pertanto che i depositi sopra i 100 mila euro subiscano perdite, la cui entità non è ancora stata stabilita, per effetto del piano di ristrutturazione che potrebbe tradursi nella liquidazione di istituti di credito. In particolare si tratterebbe della Laiki Bank, i cui asset tossici confluirebbero in una “bad bank”. Gli attivi garantiti verrebbero invece trasferiti alla Bank of Cyprus, le cui perdite verranno definite nelle prossime settimane dalla troika, assieme alle autorità cipriote. La ricapitalizzazione della Bank of Ciprus convolgerebbe sia gli azionisti sia gli obbligazionisti.
A differenza delle misure previste dall’accordo del 16 marzo, tale piano di ristrutturazione, secondo notizie di stampa, potrebbe non essere sottoposto all’approvazione del Parlamento cipriota, in quanto non prevede più una tassa destinata a colpire direttamente i risparmiatori, ma prevede la ristrutturazione delle banche.
- l’impegno a intensificare gli sforzi in materia di consolidamento fiscale, leriforme strutturali e le privatizzazioni;
- il consenso del governo di Cipro a svolgere un’indagine, condotta congiuntamente dall’apposito organismo del Consiglio d’Europa – (Moneyval) e da una società privata di revisione internazionale - sull’efficacia dellenormativa interna relativa all’anti-riciclaggio;
- l'aumento della ritenuta alla fonte sui redditi da capitale e della imposizione fiscale sul reddito delle imprese.
Secondo gli auspici dell’Eurogruppo:
- all’inizio di aprile dovrebbe essere stipulato il protocollo (o memorandum) d’intesa di comune accordo dalle autorità di Cipro e dai rappresentanti dellatroika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), che stabilirà in dettaglio le modalità per l’attuazione del programma di aggiustamento e per la relativa vigilanza;
- entro la terza settimana di aprile, il Consiglio dei Governatori del MESdovrebbe approvare formalmente la decisione di erogare l’assistenza finanziaria a Cipro, una volta che le autorità cipriote avranno completato le procedure nazionali necessarie per dare seguito agli impegni assunti con l’ECOFIN stesso.
La mancata approvazione dell'accordo del 16 marzo
Nella dichiarazione adottata il 16 marzo 2013 l’Eurogruppo esprimeva apprezzamento, in vista della concessione del prestito di 10 miliardi di euro da parte del MES:
- per le misure di risanamento già adottate da Cipro (pari al 4,5% del PIL), per dare seguito alle indicazioni concordate con la Commissione, con la BCE e il FMI, nonché per l’impegno ad intensificare gli sforzi in materia di privatizzazioni;
- per l'impegno del Governo cipriota ad adottare ulteriori misure al fine limitare le dimensioni dell’assistenza finanziaria del MES, inclusa l'introduzione di un prelievo una tantum sui depositi bancari dei residenti e dei non residenti,l'aumento della ritenuta alla fonte sui redditi da capitale, la ristrutturazione e la ricapitalizzazione delle banche (prevedendo anche il coinvolgimento degli obbligazionisti), e l’incremento della imposizione fiscale sul reddito delle imprese.
Dando seguito all’accordo il Governo cipriota aveva presentato, il 18 marzo, la proposta di introdurre un prelievo sui depositi bancari del 6,75% per somme fino a 100mila euro, e del 9,9% oltre questa cifra: la proposta è stata respinta dal Parlamento cipriota il 19 marzo con 36 voti contrari, 19 astensioni e nessun voto favorevole. Sia l’Eurogruppo sia la Commissione europea, con due comunicati rispettivamente del 18 e del 20 marzo, avevano peraltro sottolineato l’opportunità di esentare dal prelievo i conti correnti al di sotto dei 100mila euro.
Secondo le stime della Commissione europea, i depositi presso le banche cipriote ammonterebbero a circa 68 miliardi di euro, il 40% per cento dei quali apparterrebbero a stranieri (russi per la maggior parte). Il rendimento è molto alto, poiché il tasso medio di interesse è del 4,45% circa e la tassazione dei capital gains molto bassa.
Il 21 marzo la Banca centrale europea aveva annunciato la sospensione della richiamata fornitura di liquidità (ELA) alle banche cipriote, a partire da lunedì 25 marzo, in caso di mancato accordo tra il Governo di Nicosia, l’UE e il FMI che assicurasse la solvibilità delle banche in questione.
Raccomandazioni a Cipro in materia di politica economica
Il 10 luglio 2012, su raccomandazione della Commissione europea e con l’avallo del Consiglio europeo, il Consiglio ECOFIN ha approvato, nell'ambito dellaprocedura del Semestre europeo, raccomandazioni specifiche per ciascun Paese, sui rispettivi piani nazionali di riforma (PNR) e sui programmi di stabilità. Le raccomandazioni rivolte a Cipro prevedono, tra le altre cose, di:
- attuare con rigore la strategia di bilancio per l’anno 2013 e successivi, al fine di assicurare il raggiungimento dell’obiettivo a medio termine del pareggio di bilancio entro il 2014 e di garantire progressi sufficienti verso il raggiungimento del parametro di riferimento per la riduzione del debito.Migliorare l’adempimento degli obblighi tributari e combattere l’evasione fiscale;
- la ricapitalizzazione degli istituti finanziari al fine di limitare l’esposizione del settore finanziario agli shock esogeni;
- migliorare ulteriormente la sostenibilità e l’adeguatezza a lungo termine delsistema pensionistico e far fronte al problema dell’elevato tasso di rischio povertà che affligge gli anziani. Assicurare l’aumento dell’età pensionabile effettiva, allineando tra l’altro l’età pensionabile prevista per legge all’aumento della speranza di vita;
- completare e attuare il sistema sanitario nazionale che dovrebbe garantire la propria sostenibilità finanziaria fornendo nel contempo una copertura universale;
- migliorare le competenze della forza lavoro per rafforzarne la mobilità occupazionale verso attività ad alta crescita e ad elevato valore aggiunto. Adottare ulteriori misure per combattere la disoccupazione giovanile e per stimolare l’innovazione nelle imprese;
- eliminare gli ostacoli ingiustificati sui mercati dei servizi nei settori con il maggior potenziale di crescita (compreso il turismo) e liberalizzando i servizi professionali;
- migliorare la competitività, anche attraverso la riforma del sistema diindicizzazione dei salari, in consultazione con le parti sociali e in linea con le pratiche nazionali, per rispecchiare meglio l’andamento della produttività.