Creato il Registro Pubblico dei Trust, ma sospesa temporaneamente la pubblicazione
Al fine di concretizzare gli obiettivi del parlamento europeo, secondo cui “il rafforzamento della trasparenza dei registri aziendali e dei trust sono requisiti indispensabili contro l’evasione fiscale”, una legge francese del 6 dicembre 2013 (L. n ° 2013-1117) ha istituito un registro pubblico per il Trust. L’accesso al registro, tuttavia, è stato sospeso subito dopo la sua pubblicazione, a seguito di un ordine di sospensione provvisorio del 22 luglio scorso.
Cosa è un Trust? Il Trust (letteralmente fiducia) è un istituto derivato dal diritto anglosassone che si costituisce al fine di proteggere rapporti giuridici e patrimoni (beni mobili/immobili), perchè riservati ad uno o più beneficiari o per perseguire un obiettivo specifico (riservatezza, tutela dei minori, agevolazioni fiscali o di diritto societario, forme di investimento, finalità successorie, beneficienza). Tali rapporti giuridici e patrimoni (che fanno capo ad un privato o ad un’azienda), mediante il Trust, vengono affidati in proprietà ad un soggetto (trustee), il quale ne acquista l’intestazione, obbligandosi ad amministrarli, secondo precise regole descritte dal disponente nel documento di costituzione del Trust, a vantaggio di un beneficiario.
Registro pubblico Trust. Di cosa si tratta? Per consentire alle autorità fiscali di essere informate dell’esistenza di Trust esteri che hanno un collegamento territoriale con lo Stato francese e per garantire maggiore trasparenza sulle organizzazioni “grigie”, la legge francese n ° 1117 del 6 dicembre, 2013 ha istituito un registro pubblico dei Trust con la medesima funzione e consultazione del registro delle imprese. In questo registro, che è stato pubblicato il giugno scorso, sono elencati i Trust che hanno un legame territoriale con la Francia, ovvero quei Trust in cui almeno uno tra costituenti, beneficiari o amministratori ha qui il proprio domicilio fiscale oppure possiede una proprietà o un diritto su un bene situato sul territorio francese.
Cosa contiene il registro pubblico dei Trust? Con un decreto del 10 maggio 2016 il governo francese ha chiarito le modalità di attuazione del registro, precisando le informazioni che esso deve contenere. Oltre al nome del Trust, alla data di costituzione e cessazione, si chiede di indicare nel registro pubblico anche i nomi, cognomi, data e luogo di nascita del disponente, beneficiario e amministratore, se persone fisiche, sede legale, nome dell’azienda e numero di partita iva, se persone giuridiche. Alle informazioni, che saranno disponibili per 10 anni dopo la costituzione del Trust, attraverso sistemi informatici, mediante un sistema di autenticazione sicuro, potrà accedere chiunque abbia un codice fiscale in Francia. La pubblicazione dei dati nel registro avviene senza il consenso degli interessati. I dati identificativi (nome, indirizzo IP, data e durata della connessione) di chi ha effettuato l’accesso saranno conservati per un anno.
Sospensione temporanea. La Francia è l'unico paese in Europa ad aver scelto di pubblicare il registro dei Trust. Tuttavia, subito dopo la sua introduzione, il decreto e i termini di attuazione pratica di questo registro sono stati oggetto di una sospensione cautelare. Una cittadina americana, infatti, che aveva costituito dei Trust in Francia, ha agito davanti al Consiglio di Stato, lamentando che l’accesso libero ai dati personali contenuti nel registro viola il diritto costituzionale alla riservatezza e alla vita privata (nel caso di specie, infatti, la signora lamentava, in particolare, l’obbligo di pubblicare nel registro i nomi dei beneficiari). Il giudice del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso, pronunciandosi con ordinanza il 22 luglio 2016 e disponendo la sospensione temporanea del registro. Contemporaneamente è stata sollevata una questione costituzionale relativa al decreto che ha istituito il registro davanti al Consiglio costituzionale Francese. Questi tribunali dovranno decidere a breve importanti questioni di diritto sollevate dal carattere pubblico del registro dei Trust e analizzare se il principio della trasparenza fiscale debba prevalere sul diritto costituzionale alla riservatezza. Se la Corte Costituzionale francese darà il proprio nulla osta, probabilmente altri Stati seguiranno l’esempio contro la lotta all’evasione fiscale.