FAQ agevolazioni IMU e TASI per immobili locati a canone concordato
In data 24 febbraio 2016 sono state pubblicate dall'IFEL alcune faq relative alle nuove disposizioni tributarie introdotte dalla legge di stabilità, in particolare alcune risposte riguardano l'agevolazione IMU/TASI per immobili locati a canone concordato.
I commi 53 e 54 dell'art.1 della Legge 208/2015, infatti, prevedono, a partire dal 2016, la riduzione del 75% di IMU e TASI, determinate applicando le aliquote stabilite dal comune, per i possessori di immobili locati a canone concordato.
Domanda: E' previsto l'obbligo dichiarativo relativamente ai contratti a canone concordato?
Risposta: Non è previsto dalla legge ma il Dipartimento delle finanze, in una risposta a Telefisco 2016, ha ritenuto che sussiste l’obbligo di presentazione della dichiarazione IMU (entro il 30 giugno 2017 per il 2016), in quanto i Comuni attualmente non posseggono, anche accedendo al portale Punto fisco, l’informazione circa la locazione a contratto concordato.
Domanda: Nel mio Comune non sono stati siglati gli accordi territoriali. Opera la riduzione del 25% dell’IMU e della TASI?
Risposta: In realtà in tutti i Comuni possono essere sottoscritti contratti di locazione a canone concordato e ciò in base a quanto disposto dal decreto ministeriale 14 luglio 2004, che prevede per i Comuni per i quali non siano mai stati definiti accordi territoriali la possibilità di far riferimento all'accordo vigente nel comune demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale anche situato in altra regione.
Domanda: Aliquota agevolata IMU 2015 per immobili locati a residenti, non richiesto contratto "3+2". Nel 2016 a chi non possiede i requisiti della nuova norma quale aliquota è applicabile?
Risposta: Nel 2016 per gli immobili locati a residenti a canone concordato la riduzione del 25% opererà sull’imposta calcolata utilizzando l’aliquota agevolata deliberata dal Comune. Se non si rispettano le condizioni stabilite dal Comune si determinerà l’imposta utilizzando l’aliquota ordinaria deliberata dal Comune, ovvero quella residuale prevista per le fattispecie che non hanno un’aliquota specifica.