Economia

ISTAT - NIC, IPCA e FOI: le variazioni di gennaio 2015


Così come da comunicazione, l'Istituto di Statistica ha prodotto i tre diversi indici significativi dei prezzi al consumo, considerati sempre al netto dei tabacchi, relativi al 1° mese del nuovo anno. La situazione che si presenta in questa prima parte dell'anno ed in particolare in riferimento a gennaio 2015 è la seguente:

Si specifica, in aggiunta, che l'inflazione acquisita per il 2015 è pari al -0,6%.

In dettaglio:

  1) Indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC)

Il primo indice, che misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico, ha registrato per questo gennaio 2015 una diminuzione pari allo 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti del medesimo mese dell'anno passato, come già stimato attraverso dati preliminari. La flessione è dovuta a diverse variazioni percentuali dei prezzi delle voci di spesa riportate nel prospetto sottostante con in dettaglio le variazioni congiunturali (rispetto al periodo precedente) e le variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

 

La flessione più alta è data dai prezzi dei trasporti, l'Istat infatti registra un -4,2% rispetto a gennaio 2014 ed una diminuzione congiunturale del 3,3%. In quest'ultimo caso però l'Istituto di Statistica specifica che "la flessione è dovuta principalmente al calo dei prezzi dei carburanti e ai ribassi – in larga parte dovuti a fattori stagionali – dei prezzi dei servizi di trasporto aereo passeggeri".

Per avere invece una visione ad ampio raggio temporale dei dati dell'indice in esame, sia sotto il punto di vista di variazioni congiunturali sia di variazioni tendenziali, si possono consultare i due seguenti grafici riportanti un sunto dell'andamento del NIC negli ultimi 13 mesi:

   

   2) Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)

L'IPCA, utile a comparare l'inflazione del nostro Paese con i restanti Stati europei, diminuisce anch'esso sia su base mensile sia su base annua rispettivamente del 2,5% e dello 0,5%, non rispecchiando in quest'ultimo caso la stima preliminare valutata a -0,4%. Occorre però specificare che la flessione mensile registrata in questa prima parte dell'anno 2015 è data dai saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.

  3) Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI)

In ultimo, come per i precedenti indici anche per il FOI, che si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato, l'Istat ha rilevato una flessione pari allo 0,5% su dicembre e dello 0,7% su gennaio 2014.

Si ricorda che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati è utile ad adeguare periodicamente i valori monetari, come ad esempio gli affitti o gli importi di un contratto. Tale adeguamento è possibile ottenerlo mediante il seguente procedimento di calcolo:

  • Nuovo valore = Vecchio valore + (Vecchio valore x Variazione tendenziale FOI al 75%)

Volendo ad esempio aggiornare un canone di affitto di 10.000€ da gennaio 2014 a gennaio 2015 occorrerà prendere in considerazione la variazione percentuale tendenziale (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) dei FOI, in questo caso pari a -0,7%, ed applicare la formula sopraindicata.

Quindi:
nuovo canone = 10.000 + {10.000 x [(-0,7% / 100) x 75] } = 10.000 + {10.000 x [-0,525%]} = 10.000 - 52,5 = 9.947,50€