Conto corrente del professionista: anche se cointestato tutti i versamenti sono reddito
L'Agenzia delle Entrate aveva spiccato un accertamento induttivo, ai fini delle imposte sui redditi, nei confronti di un professionista, titolare di conti correnti cointestati con la moglie, considerando reddito imponibile l'importo complessivo dei versamenti sui conti cointestati.
Il professionista aveva proposto ricorso e ottenuto un parziale annullamento.
Infatti secondo la Commissione tributaria regionale della Campania, il contribuente non aveva addotto prove concrete sufficienti a dimostrare che i versamenti e i prelevamenti sul conto corrente cointestato fossero riferibili a operazioni compiute dalla moglie; purtuttavia, proprio in considerazione della cointestazione del conto corrente, la Commissione ha ritenuto di poter considerare imponibile solo la metà del reddito accertato.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 2868/2013 accoglie il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria nei confronti della sentenza della CTR sancendo che, qualora l'accertamento si fondi su verifiche di conti correnti bancari, si determina l'inversione dell'onere della prova a carico del contribuente, il quale dovrà fornire prova non generica ma analitica, con specifica indicazone della riferibilità di ogni versamento bancario, per poter dimostrare come ciascuna delle operazioni effettuate sia 'estranea a fatti imponibili.