Osservatorio P.IVA: si registra una leggera flessione, ma scopriamo i dati
Nello scorso mese di dicembre sono state aperte 23.954 nuove partite IVA; in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una moderata flessione (-6,6%).
Natura giuridica
La distribuzione per natura giuridica mostra una decisa flessione della quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita IVA (pari al 58,2%); le società di capitali raggiungono il 30%. Anche in questo mese si registra un sensibile calo di aperture, rispetto al dicembre 2011, relativo alle società di persone (-19,9%), mentre le società di capitali sono le uniche che mostrano segni di vitalità (+1,4%): ciò sembra dovuto alla possibilità, introdotta dalla recente normativa, di avviare società a responsabilità limitata semplificata (Srls) tra under 35 che possono avere anche un solo euro come capitale sociale e società a responsabilità limitata a capitale ridotto.
Territorialità
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, circa il 45% di esse è avvenuto al Nord, il 23% al Centro ed il 32% al Sud ed Isole; il confronto con dicembre 2011 mostra che solo pochi territori hanno resistito al calo generalizzato delle aperture: Valle d’Aosta, prov. di Trento e Molise. Di contro, le flessioni più sensibili (oltre il 20% in meno) si registrano in Liguria, prov. di Bolzano e Basilicata.
Settore produttivo
La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite IVA: quasi il 28% del totale, seguito dalle attività legate ad alloggio e ristorazione ed agricoltura, ambedue intorno al 10%. Rispetto al corrispondente mese del 2011, solo il settore dell’istruzione e quello finanziario mostrano incrementi di aperture; agricoltura, costruzioni, energetico ed immobiliare scontano, invece, consistenti flessioni.
Persone fisiche
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con i maschi cui appartiene il 63,5% di aperture di partite IVA. Il 46% delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni ed il 35% alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2011, tutte le classi mostrano un calo di aperture, ad iniziare dalla più anziana (-25,4%).