Lavoro

Classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali ed assistenziali: aggiornato il manuale alla codifica ATECO 2007


L'INPS in data 25 giugno 2014, ha pubblicato la Circolare n.80 con la quale ha reso disponibile il manuale di classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali ed assistenziali in base all'articolo 49 della legge 88/1989, aggiornato alla codifica delle attività economiche ATECO 2007. Analizziamo in questa sede alcune peculiarità relative all'inquadramento dei datori di lavoro.

Inquadramento dei datori di lavoro: procedura automatizzata

L’evoluzione tecnologica e normativa consente di semplificare la procedura di inquadramento dei datori di lavoro mediante un
nuovo sistema automatizzato in grado di attribuire, in tempo reale:

  • la matricola
  • il codice statistico contributivo (CSC)
  • gli eventuali codici di autorizzazione che potrebbero avere effetto su tipologia e misura dei contributi dovuti.

La procedura  prevede l’attribuzione ai datori di lavoro di una classificazione nel settore di riferimento in relazione all’attività effettivamente esercitata con i dipendenti assunti.

Svolgimento di attività multiple - In caso di svolgimento di attività multiple l’oggetto dell’azienda deve essere valutato unitariamente sulla base della natura dell’attività prevalente; le altre attività sono considerate accessorie alla principale e, di conseguenza, assimilate all’attività principale, della quale dovranno seguire il regime giuridico e contributivo.

Alcune novità -  La nuova procedura di iscrizione dei datori di lavoro prevede che, nella generalità dei casi, l’inquadramento degli stessi avvenga automaticamente al momento di presentazione della domanda. Non sarà possibile ottenere l’inquadramento automatizzato per una nuova iscrizione inviata oltre 45 giorni dalla data di inizio dell’attività con dipendenti. In tal caso l’inquadramento sarà effettuato dalla sede competente, previa verifica amministrativa, ovvero ispettiva qualora se ne ravvisi l’opportunità.

La nuova procedura è strutturata per attribuire ai datori di lavoro l’inquadramento previdenziale sulla base dell’autocertificazione dell’attività dichiarata e, qualora sia necessario, sulla base dell’autocertificazione dell’attività attraverso la compilazione di un questionario, personalizzato in base all’attività indicata.

Codici Ateco da utilizzare

I datori di lavoro che inviano una domanda di iscrizione all’INPS hanno l’obbligo di comunicare il codice dell’attività economica esercitata in relazione alla posizione aziendale aperta per i dipendenti, desunto dalla tabella ATECO 2007 e riportata nel manuale.

Per individuare correttamente il settore di inquadramento aziendale, nei rapporti con l’INPS deve essere sempre indicato un codice a 6 cifre, contenente cioè il maggior dettaglio possibile, al fine di individuare correttamente il settore di inquadramento del datore di lavoro. La codifica a 6 cifre accettata dall’INPS è esclusivamente quella contenuta nel manuale allegato e utilizzata nella procedura on line di iscrizione dei datori di lavoro.

La classificazione ATECO 2007, ai fini Inps, talvolta non è esaustiva per le necessità di inquadramento previdenziale in quanto esistono attività che non sono censite dall’ISTAT (es. i proprietari di fabbricato, gli assistenti parlamentari assunti direttamente dal parlamentare, i cantieri di lavoro delle Pubbliche Amministrazioni, ecc…). In tal caso, nel manuale allegato, la classificazione ufficiale ATECO 2007 è stata integrata con codici di classificazione delle attività ad uso esclusivo dell’INPS (Sezione “Attività dei datori di lavoro non censite dall’ISTAT”).

Struttura del Manuale di classificazione

L’inquadramento attribuito dall’Inps è codificato con il codice statistico contributivo (CSC) composto da cinque cifre, dove:

  • la prima cifra identifica il settore di attività;
  • la seconda e terza cifra identificano la classe di attività nella quale opera il datore di lavoro (es: tessile, edilizia, metalmeccanica, ecc.);
  • la quarta e la quinta cifra identificano la categoria, ossia la famiglia delle attività di dettaglio esercitate nell’ambito della classe.

Per ogni attività catalogata dall’ISTAT, nel manuale è stato riportato il/i codice/i statistico contributivo (CSC) attribuito. All’interno del manuale è riportato anche il dettaglio delle descrizioni delle attività predisposto dall’ISTAT, come ausilio nella corretta classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali.

Qualora l’attività oggetto di classificazione preveda delle particolarità, all’interno di riquadri denominati (“Particolari criteri di inquadramento”) sono state aggiunte delle note contenenti il riferimento a circolari e/o messaggi emanati dall’Istituto con riguardo all’attività per cui viene richiesto l’inquadramento.

Obbligo dell’unicità della posizione contributiva aziendale

L'Istituto ricorda che sono previsti obblighi contributivi differenziati in capo al medesimo datore di lavoro e dalle quali possono discendere anche diversità di classificazione ai fini previdenziali e assistenziali: pertanto il  principio dell’unicità della posizione contributiva aziendale non può considerarsi discrezionale ma deve intendersi come obbligatorio.

Per consentire un graduale adeguamento di tutti gli attori del sistema alle regole dell’unicità della posizione contributiva, viene previsto un periodo transitorio, fino al 31.12.2014, entro il quale, datori di lavoro e/o intermediari dovranno registrare nella procedura Iscrizioni e Variazioni le Unità operative alle quali abbinare i lavoratori che attualmente fanno capo a matricole aziendali diverse e chiedere la chiusura delle posizioni contributive (matricole) secondarie.

In caso di mancato adempimento, le Sedi - dopo aver attivato le opportune sinergie - cesseranno d’ufficio le posizioni contributive secondarie aventi il medesimo inquadramento previdenziale della posizione primaria.

Alla Circolare in oggetto è allegato il manuale tecnico della procedura di Iscrizione e variazione aziende su web.

Da ricordare...

Con il Regolamento (CE) n. 1893/2006 del 20 dicembre 2006, successivamente modificato dal Regolamento (CE) n. 295/2008 dell’11 marzo 2008 è stata adottata, a livello europeo, una nomenclatura unica delle attività economiche finalizzata ad assolvere all’esigenza di pervenire a una classificazione di riferimento unica a livello mondiale, definita come tale anche in ambito ONU.

A livello nazionale, detta nuova nomenclatura viene rappresentata dalla tabella ATECO 2007, utilizzata dalla Pubblica Amministrazione quale sistema comune di classificazione delle attività economiche.

Sulla base di queste premesse, anche l’Istituto  per consentire una lettura uniforme del tessuto produttivo da parte di tutti gli operatori economici pubblici e privati, è stato chiamato ad adeguare i propri standard e ha adottato l’ATECO 2007 quale criterio di catalogazione delle attività economiche su cui basare l’inquadramento dei datori di lavoro.