Gli incubatori d'impresa in Italia, secondo Banca d'Italia
L'Occasional Paper 216 - pubblicato ad aprile 2014 da Banca d'Italia - avvalendosi di un’indagine sul campo condotta su un ampio numero di incubatori italiani e su un campione di imprese che hanno intrapreso il processo di incubazione, delinea le principali caratteristiche dell’attività di incubazione nel nostro paese.
La rilevazione sugli incubatori di impresa in Italia è stata condotta tra il settembre e il dicembre del 2012 dalla Sede di Torino della Banca d’Italia, in collaborazione con l’Associazione PNI Cube e l’Incubatore I3P del Politecnico di Torino.
Un primo risultato ottenuto con l’indagine è consistito nella mera costruzione di un elenco aggiornato, che riteniamo abbastanza completo e affidabile, di enti che svolgono effettivamente una significativa attività di incubazione di imprese in Italia
Gli obiettivi istituzionali perseguiti dagli incubatori sono in prevalenza la creazione di lavoro nell’area geografica di appartenenza e la creazione o accelerazione della crescita industriale a livello locale.
Interessante l'analisi dei servizi offerti dagli incubatori, che in sintesi si identificano maggiormente con i servizi di natura logistica, con le attività di tutoring e mentorship, con quelle di networking, in particolare con le istituzioni di ricerca, e di accesso alle fonti di finanziamento, soprattutto equity.
La selezione delle start-up da inserire nel percorso di incubazione avviene prevalentemente mediante un processo continuo: infatti, l’82,5 per cento degli incubatori dichiara di selezionare le start-up “a sportello”, ossia di valutare di volta in volta le idee di business che vengono sottomesse. Questi i dati rilevati:
Interessante infine lo sviluppo dell'indagine sulle imprese incubate, e per tutti i rilevati ritengo rilevante evidenziare il giudizio delle stesse sull'utilità degli incubatori, maggiormente definiti importanti ma non determinanti (!)