Fisco

Modifiche studi di settore: parere positivo dalla commissione


La commissione degli esperti ha dato parere positivo alle modifiche agli studi applicabili per il 2013, dopo l’approvazione con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il parere favorevole è arrivato nel corso di una riunione tenutasi il 4 marzo 2014, dell’Organo collegiale, che ha il compito di esprimere un parere sulla capacità dei singoli studi di rappresentare la realtà economica cui si riferiscono.

Tra i principali temi trattati, la “sterilizzazione”, con riferimento agli studi di settore evoluti per il 2013, dell’indicatore relativo al “margine per addetto non dipendente”.

Indice di normalità economica legato ai beni strumentali

Paere positivo degli esperti circa gli indicatori di coerenza economica introdotti nel 2011 e finalizzati a contrastare possibili situazioni di applicazione non corretta dei dati previsti nei modelli degli studi.

In particolare, la Commissione ha dato valutazione positiva all’introduzione dell’indicatore di normalità economica basato sul valore dei beni strumentali.

I correttivi anti crisi applicabili in sede di conteggio della congruità derivante dall'applicazione degli studi di settore saranno valutati dalla Commissione nei primi giorni di aprile.

Territorialità degli studi

Parere positivo anche sulla necessità di aggiornare la territorialità degli studi dopo l’istituzione di nuovi Comuni nel corso del 2013.

Confermata, invece, la territorialità applicabile allo studio WK04U, legato all’attività degli studi legali. Infatti, anche se a partire dallo scorso settembre sono state modificate alcune Circoscrizioni delle Corti d’appello, non è emersa la necessità di aggiornare la territorialità per il 2013.

Si ricorda che...

Gli studi di settore, introdotti dall'art. 62-bis del Dl 331/1993, convertito nella legge 427/1993, hanno la finalità di rendere più efficace l'azione accertatrice dello Stato, per mezzo di analisi economiche e tecniche statistico-matematiche, che consentono di stimare i ricavi o i compensi che possono essere attribuiti al contribuente, in base al proprio settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all’organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi (ad esempio area di vendita, andamento della domanda, livello dei prezzi, concorrenza, ecc.).

Il contribuente può verificare, in fase dichiarativa, il posizionamento rispetto alla congruità (ricavi o compensi dichiarati maggiori o uguali a quelli stimati dallo studio) e alla coerenza (comportamento del contribuente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati, per ciascuna attività, dallo studio di settore)

Indicatori:

Coerenza economica: l'analisi della coerenza economica confronta il valore di alcuni indici, calcolati sui dati dichiarati dal contribuente, con valori ritenuti coerenti per il cluster considerato.

Per ogni indice di coerenza è previsto un valore minimo e massimo entro i quali i contribuenti devono collocarsi per essere considerati coerenti.

Le posizioni dei contribuenti non coerenti possono essere utilizzate dagli uffici ai fini dell'elaborazione della lista dei contribuenti da sottoporre ad eventuali controlli o accertamenti.

Normalità economica: l'analisi di normalità economica ha lo scopo di individuare alcuni indicatori denominati di normalità economica (INE), i cui valori anomali possono far pensare ad un'attività svolta in condizioni “non normali” o ad una non corretta compilazione dello studio di settore.