Trust e lotta al riciclaggio: i comportamenti anomali individuati dall'UIF
In data 2 dicembre 2013, sul sito di Banca d'Italia è stato pubblicato uno schema rappresentativo di comportamenti legati all'utilizzo di trust, che devono essere considerati anomali sul piano economico e finanziario e, dunque, riferibili a possibili attivita' di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il documento in oggetto è stato redatto dall'UIF, ossia l'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia, ai sensi dell'art.6, comma7, lettera b) del Dlgs.231/2007.
Cos'è il Trust?
Il Trust è un istituto con cui il proprietario di uno o più beni (definito settlor o disponente) trasferisce a un terzo soggetto (definito trustee, persona fisica o giuridica) l'"intestazione" dei beni stessi (non la proprietà), perchè li amministri nell'interesse di uno o pù beneficiari o per il perseguimento di uno scopo determinato. Il protector, infine, ha eventualmente poteri di controllo e di intervento nei confronti del trustee. Le finalità dell'istituto sono generalmente filantropiche, successorie o dirette a preservare i beni da future pretese creditorie.
Tale istituto, di origine anglosassone, non è espressamente previsto nell'ordinamento giuridico italiano, ma i suoi effetti giuridici sono riconosciuti nel nostro Paese, a seguito della ratifica della Convenzione dell'Aja e dell'entrata in vigore della legge 364/1989.
In particolare, si definiscono trust interni i trust che coinvolgono disponente e beneficiari italiani e si riferiscono a beni situati in Italia.
Importante sottolineare che i beni oggetto del trust non fanno parte del patrimonio nè del trustee, nè del disponente.
Per evitare, dunque, che l'istituto divenga oggetto di utilizzi abusivi per finalità di riciclaggio, sono state approvate a febbraio 2012 a Parigi le 40 Raccomandazioni del FATF-GAFI (Gruppo d'Azione Finanziaria Internazionale - Financial Action Task Force), l'organismo internazionale che definisce gli standard mondiali per la lotta al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo. Le nuove Raccomandazioni obbligano gli Stati a uno scambio maggiore d’informazioni fra le autorità competenti, incoraggiando azioni investigative comuni, sui temi della cooperazione internazionale per il contrasto all'evasione fiscale, la tracciabilità delle transazioni finanziarie, la confisca ed il congelamento dei beni.
Quali comportamenti sono da ritenere anomali?
Sotto il profilo soggettivo:
L'istituzione di trust da parte di soggetti che: risultino in una situazione finanziaria di difficoltà (o prossima all'insolvenza); sottoposti ad indagini. Il conferimento dell'incarico di trustee a soggetti che abbiano profilo incoerente con la complessità e le finalità dell'attività gestoria del trust; la coincidenza tra disponente e trustee (trust autodichiarato); la presenza del disponente fra i beneficiari; la revoca dell'incarico incongrua o ingiustificata.
Sotto il profilo oggettivo:
L'istituzione del trust in paesi a rischio o per scrittura privata autenticata e/o atto pubblico con ravvicinata modifica dell'atto con l'adozione di diversa forma giuridica. La collocazione del trust al vertice di una complessa catena partecipativa. La presenza di clausole particolari o la costituzione di trust di beni, la cui natura risulti incoerente con le finalità dell'istituto o la cui provenienza non sia certa.
Si ricorda che i destinatari degli obblighi di antiriclaggio, individuati dal Capo III del Dlgs.231/2007 sono: gli intermediari finanziari e altri soggetti esercenti attività fianziaria (art.11), i professionisti (art.12), i revisori contabili (art.13) ed altri soggetti (art.14).