Agevolazioni

Mini contratto di sviluppo: domande fino all’8 aprile


Fino all’8 aprile è possibile presentare la candidatura per ricevere le agevolazioni a favore dei mini contratto di sviluppo.

Il mini contratto di sviluppo è un incentivo destinato a sostenere investimenti per lo sviluppo e la produzione di tecnologie critiche nei settori individuati dal Regolamento europeo STEP. Tra questi rientrano le tecnologie digitali e deep tech, le tecnologie pulite ed efficienti dal punto di vista delle risorse e le biotecnologie.

L’obiettivo principale dello strumento è rafforzare e proteggere le catene del valore, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti, oltre a promuovere la resilienza e la produttività del sistema economico.

Promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestito da Invitalia, il mini contratto di sviluppo finanzia progetti di investimento compresi tra 5 e 20 milioni di euro, rivolgendosi ad imprese di ogni dimensione situate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le risorse disponibili ammontano a 300 milioni di euro, stanziati nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021–2027, così suddivisi:

  • 100 milioni di euro provenienti dall’Obiettivo di Policy 1 del PN RIC 2021–2027, destinati al sostegno degli investimenti delle PMI;
  • 200 milioni di euro derivanti dall’Obiettivo di Policy STEP del PN RIC 2021–2027, destinati agli investimenti sia delle PMI sia delle grandi imprese.

A chi si rivolge

Possono accedere alle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che realizzano i programmi di investimento previsti dal decreto e che, al momento della domanda:

  • Sono costituite e iscritte al Registro delle imprese (per quelle estere, è richiesta una sede in Italia entro la prima erogazione);
  • Adottano la contabilità ordinaria e hanno almeno due bilanci approvati e depositati;
  • Sono attive, non in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali;
  • Non sono in difficoltà secondo il Regolamento GBER;
  • Non hanno ricevuto aiuti illegali o incompatibili non rimborsati;
  • Sono in regola con normative edilizie, urbanistiche, del lavoro, ambientali e contributive.

Sono escluse le imprese con sanzioni interdittive, amministratori condannati per reati rilevanti, coinvolte in procedimenti antimafia o soggette a divieti di legge. Inoltre, non devono aver delocalizzato nei due anni precedenti e si impegnano a non farlo nei due successivi.

Progetti ammissibili

Possono essere ammessi alle agevolazioni i progetti con un importo compreso tra 5 e 20 milioni di euro per lo sviluppo o la produzione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento europeo STEP (Reg. UE2024/795).

Gli investimenti devono riguardare un’unica unità produttiva nei seguenti settori:

  • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette
  • biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici

In particolare i progetti devono:

1. ricadere nei seguenti ambiti produttivi:

  • tecnologie indicate nell’allegato I al decreto
  • medicinali indicate nell’allegato II al decreto
  • materie prime critiche indicate nell’allegato III al decreto
  • componenti e macchinari specifici utilizzati primariamente per la produzione delle tecnologie di cui alla lettera a.1) o delle biotecnologie, compresi i medicinali critici, di cui alla lettera a.2) del decreto
  • servizi essenziali e specifici per la fabbricazione dei prodotti di cui alle lettere a.1) e a.2), come individuati dall’allegato IV al decreto

2. contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione negli ambiti di cui alla lettera a) e/o garantire l’apporto di elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia con un notevole potenziale economico negli ambiti di cui alla stessa lettera a).

Spese ammissibili

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto e la costruzione di immobilizzazioni necessarie al programma di investimento. Sono incluse:

  • Suolo aziendale e sistemazioni (max 10% dell’investimento ammissibile).
  • Opere murarie e assimilate (max 40%).
  • Macchinari, impianti e attrezzature nuovi, compresi impianti per energie rinnovabili e cogenerazione.
  • Software, brevetti, licenze e know-how (max 50% per grandi imprese).

Le spese devono riguardare beni nuovi, utilizzati nell’unità produttiva e conformi ai criteri UE 2021-2027. I pagamenti devono essere tracciabili. Esclusi mezzi di trasporto.

Per le PMI, ammissibili anche consulenze (max 4% dell’investimento).

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste dal decreto sono concesse ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento GBER, nel rispetto dei limiti della Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale. Sono erogate come contributo a fondo perduto secondo queste percentuali:

  • 55% per le piccole imprese
  • 45% per le medie imprese
  • 35% per le grandi imprese

L’applicazione di queste percentuali è vincolata all’approvazione della modifica alla Carta degli aiuti di Stato entro la concessione delle agevolazioni. In caso contrario, saranno ridotte di 5 punti percentuali.

Per le spese di consulenza legate agli investimenti, il contributo è concesso al 50% ai sensi dell’articolo 18 del Regolamento GBER.

Presentazione delle domande

La domanda può essere presentata online attraverso la piattaforma web di Invitalia dalle 12.00 del 5 febbraio 2025 alle 12.00 dell'8 aprile 2025.

Per presentare la candidatura necessario:

  • essere in possesso di un’identità digitale (SPID, CNS, CIE)
  • registrarsi sulla nuova piattaforma incentivi di Invitalia, compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, viene assegnato un protocollo elettronico.