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Collaborazione volontaria: la procedura per regolarizzare i capitali non dichiarati detenuti all’estero
Il Consiglio dei Ministri del, 24 gennaio 2014 approva la nuova procedura di "voluntary disclosure" per la regolarizzazione di capitali non dichiarati detenuti all’estero solo per fatti commessi fino al 31 dicembre 2013
Durante il Consiglio dei Ministri n. 46 del 24 gennaio 2014, il Ministro dell'Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, ribadisce che la nuova procedura di "voluntary disclosure" o "collaborazione volontaria" per la regolarizzazione di capitali non dichiarati detenuti all’estero non è nè un condono, nè un'amnistia.
Come funziona la nuova procedura e a chi è rivolta?
Si tratta, in realtà, di un meccanismo innovativo che consente di ottenere la collaborazione volontaria da parte di coloro che hanno esportato capitali all'estero senza averli dichiarati. Non è previsto alcuno sconto sulle imposte dovute, ma:
- una riduzione delle sanzioni amministrative, che si riducono di un quarto, fino ad arrivare alla metà se il contribuente trasferisce i capitali in Italia o in un altro Paese UE o Stato aderente agli accordi che consentono uno scambio effettivo delle informazioni;
- una modifica della normativa che riguarda le sanzioni penali, in quanto chi partecipa alla regolarizzazione spontanea non sarà perseguibile per omessa o infedele dichiarazione, mentre per i comportamenti fraudolenti (fatture o dichiarazioni false o altri artifici) la pena è ridotta fino alla metà.
La procedura di "voluntary disclosure" è prevista solo per fatti commessi sino al 31 dicembre 2013 e la richiesta di ammissione deve essere presentata entro il 30 settembre 2015.
Fonte video e immagini: Governo - Presidenza del Consiglio dei Ministri (www.governo.it)