In data 23 luglio il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili in collaborazione con la Fondazione nazionale dei Commercialisti comunica la pubblicazione del documento “Il patto di famiglia e il passaggio generazionale dell’impresa”.
Il passaggio generazionale è un tema di grande attualità per la categoria in questione in quanto il commercialista svolge una funzione di consulenza e di supporto all’imprenditore:
- nell’individuazione degli strumenti che consentono di raggiungere una più efficace e meno onerosa tutela del patrimonio familiare, in un’ottica sia conservativa che trasmissiva;
- nel gestire il passaggio generazionale in modo da conservare inalterata la fiducia dei finanziatori e dei fornitori dell’impresa, tentando al contempo di evitare possibili controversie tra futuri eredi.
Il documento è diviso in sei sezioni:
- Introduzione: si analizzano le specifiche esigenze familiari, la necessaria tutela dei rapporti consolidati con banche e fornitori e la valutazione dell’opportunità di un periodo di affiancamento nella governance aziendale oltre al ruolo del consulente;
- Profili civilistici: si approfondisce l’istituto del patto di famiglia, in particolare la sua impugnazione, lo scioglimento del contratto e la conciliazione e la risoluzione delle controversie;
- Profili valutativi: la disciplina dei patti di famiglia richiede maggiore attenzione sulla valutazione dell’azienda o delle partecipazioni, che rappresentano l’oggetto dell’accordo tra i partecipanti al contratto
- Profili fiscali: oltre ad un’approfondita conoscenza tecnica degli strumenti esistenti, si deve tenere in considerazione anche le specifiche esigenze familiari, tenuto conto di tutti gli elementi (non solo patrimoniali ma anche personali) che tipizzano la fattispecie.
- Profili comparativi: si riporta un confronto tra i vari istituti e un focus sui ruoli dell’imprenditore, del commercialista e del legislatore.
- De jure condendo: si esaminano gli aspetti che richiedono urgenti interventi normativi, sottolineando che il principio informatore del legislatore dovrebbe considerare che l’azienda vada salvaguardata come entità portatrice di ricchezza, non solo per i suoi proprietari, ma anche per tutti i portatori di interesse che la circondano.